Mentre dopo la terza ratifica della legge che banna i motori endotermici al 2035, in Italia è iniziata la controffensiva di pennivendoli a tariffa, influencer da TikTok o instagram, che per avere un like in più si tufferebbero nella monnezza o che arriverebbero a sostenere che i gas di scarico sono balsamici. Poi e non ultimi, si sono aggiunti al coro gli analfabeti funzionali già "tennici" (sì con la doppia enne) della nazionale di calcio, climatologi, politologi e chi più ne ha ne metta, che si scagliano sulla mobilità elettrica come se fosse una cosa personale.

A volte basta una immagine piuttosto di mille parole, e questa in modo particolare.

Tesla, i brand cinesi e quelli tedeschi che hanno investito e lavorato sodo, si stanno prendendo il mercato mondiale dell'automotive futuro, con buona pace degli analfabeti funzionali.

Qualcuno potrà pensare che fare dumping e chiedere proroghe sia una via risolutiva. Non sono un esperto di economia, ma non ricordo una nazione che eseguito un dumping radicale, sia riuscita a trovare giovamento se non nell'immediato. 

Prima o poi il mercato ti taglia fuori perchè tu, nella tua piccola isola di immaginario benessere, sei diventato obsoleto, hai perso il contatto con il resto del mondo, che è andato avanti tuo malgrado.

Questa è la realtà dei fatti. L'altra è che i fiumi e i laghi sono in secca, la qualità dell'aria della pianura padana è simile a quella di Bangalore, metà Groenlandia sta fondendo, in Nuova Zelanda imperversano i tornado, e in Texas sono alla prese con una serie di terremoti inauditi (dovuti all'estrazione selvaggia di greggio). Quindi noi che si fa? Continuiamo con gli articoli fuffa sulle batterie da smaltire e il litio estratto dai bimbi o ci si da una mossa per progredire e non perdere il treno? 

La domanda è per  industria e politica italiana.